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01/12/23

ANATOCISMO

L'anatocismo è un termine di origine greca che significa "riaggiornamento degli interessi". In ambito finanziario, l'anatocismo indica la produzione di interessi da parte di interessi scaduti e non pagati su un debito pecuniario.

In pratica, l'anatocismo si verifica quando gli interessi che maturano su un debito vengono aggiunti al capitale originario e, a partire da questo nuovo capitale, vengono calcolati nuovi interessi. Questo processo si ripete periodicamente, fino alla scadenza del debito.

L'anatocismo può essere applicato a qualsiasi tipo di debito, ma è più comunemente utilizzato nei prestiti bancari, nei mutui e nelle carte di credito.

In Italia, l'anatocismo è stato a lungo vietato per i contratti stipulati con i consumatori. Tuttavia, nel 2009 la Corte di Cassazione ha stabilito che l'anatocismo è lecito anche nei contratti con i consumatori, a condizione che sia espressamente previsto nel contratto.

La normativa italiana sull'anatocismo prevede che, per i contratti stipulati con i consumatori, gli interessi anatocistici non possano superare il limite del 12% annuo.

L'anatocismo può avere un impatto significativo sul costo di un debito. Ad esempio, se un prestito di 10.000 euro viene rimborsato in 10 anni con un tasso di interesse annuo del 10%, senza anatocismo il costo totale del prestito sarebbe di 11.000 euro. Con l'anatocismo, invece, il costo totale del prestito sarebbe di 11.668 euro.

Per questo motivo, è importante verificare attentamente la presenza di clausole anatocistiche nei contratti finanziari prima di sottoscriverli.

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