Arriva il cash back per
i pagamenti elettronici
Secondo gli ultimi dati Istat il
valore dell'economia cosiddetta "non osservata", quindi quella legata
alle attività sommerse o clandestine, nel 2017 si è attestato a poco meno di
211 miliardi di euro. Proprio per fronteggiare il fenomeno dell'evasione e delle
frodi fiscali, la legge di bilancio prevede politiche di contrasto in più
settori, passando anche attraverso l'incremento del numero dei pagamenti
elettronici, misura che va nella direzione di quanto avevamo auspicato e
dettagliato nella lettera che abbiamo inviato al Governo a settembre.
In questo contesto si inserisce
l'istituzione del cosiddetto cash back per chi utilizza strumenti di pagamento
elettronici, in arrivo dal 2021. Si tratta in sostanza di un rimborso delle
somme spese per acquisti al di fuori delle attività lavorative e professionali,
pagati tramite carte e attraverso nuove modalità di pagamento, per esempio le
app. Per i dettagli relativi alle
modalità di rimborso, alla quantificazione e alla tipologia di spese incluse
nella misura bisognerà aspettare un decreto del Ministero dell'economia previsto
entro il 30 aprile 2020. Stando al testo, sembra sia prevista anche la
possibilità di un'adesione volontaria degli esercenti che potrebbero, così,
incrementare il cash back in alcuni casi, un po' come avviene oggi con chi
utilizza Satispay. La possibilità di cash back è prevista solo per gli acquisti
effettuati da maggiorenni, ci sembra un'occasione mancata, si sarebbero infatti
potuti aggiungere gli acquisti effettuati dai minorenni per incentivare i
pagamenti elettronici anche tra i più giovani ed educarli da subito alla moneta
digitale. Interessanti i fondi stanziati: tre miliardi di euro all'anno per il
2021 e il 2022.
Nuove detrazioni
Con la manovra viene introdotto
un tetto alle attuali detrazioni del 19% dell’Irpef che vengono riconosciute
tramite la dichiarazione dei redditi. Infatti, a partire dalle spese sostenute
nel 2020 la detrazione del 19% viene riconosciuta per intero solo se il reddito
complessivo lordo del dichiarante non supera i 120 mila euro annui (al netto di
quello dell’abitazione principale e relative pertinenze). Per chi supera questa
soglia la detrazione del 19% sarà riconosciuta in proporzione al reddito. Si
salvano solo le detrazioni per gli interessi sul mutuo e le spese sanitarie. La
condizione fondamentale per ottenere la detrazione è che la spesa sia sostenuta
tramite mezzi di pagamento tracciabili (bonifici o carte di credito/debito,
prepagate, assegni bancari o circolari, o altri strumenti di pagamento simili
quindi ad esempio anche Satispay o simili), quindi niente contanti tranne che
per l’acquisto di medicinali e dispositivi medici o prestazioni sanitarie rese
in strutture pubbliche o private ma accreditate al SSN.
Viene confermato il Bonus bebè e
viene allargata la platea dei possibili beneficiari.
Dal 2020 la detrazione del 19%
per le spese veterinarie sostenute per gli animali d’affezione si calcolerà su
una spesa massima annua di 500 euro a contribuente oltre la franchigia di
129,11 euro.
Entro fine marzo uscirà un
decreto del ministero della Salute e del ministero delle Finanze che stabilirà
come e in quali casi potrà essere elargito il contributo di 400 euro a neonato
finalizzato all’acquisto di sostituti del latte materno per donne affette da
patologie che impediscono l’allattamento al seno.
Dal 2021 i contribuenti con un
reddito complessivo fino a 36 mila euro annui potranno detrarre il 19% della
spesa sostenuta per un massimo di 1.000 euro per l’iscrizione annuale e
l’abbonamento a conservatori musicali, a istituzioni di alta formazione
artistica, musicale e coreutica, a cori, bande e scuole musicali da parte di
ragazzi dai 5 ai 18 anni per lo studio e la pratica musicale.
Casa: Imu, detrazioni e Fondo
prima casa
Nella manovra è previsto anche il
rifinanziamento del Fondo prima casa che permette l'accesso più facile ai mutui
grazie alla garanzia dello Stato. Al momento lo stanziamento è di 10 milioni di
euro ma, grazie alla riduzione della percentuale di accantonamento al Fondo da
parte delle banche, l'ipotesi è che si arrivi a un totale di 100 milioni di
euro. Abbiamo sempre ritenuto quella del Fondo prima casa una misura
interessante e vantaggiosa per i cittadini, ma sarebbe stato opportuno avere da
subito un rifinanziamento più sostanzioso, in modo che la misura possa essere
realmente di sostegno alle famiglie.
Dal 2020 cambia anche l'Imu che
diventerà un tributo unico insieme alla Tasi. I Comuni potranno chiedere anche
l'1,14% in più per la nuova Imu che risulterebbe, così, superiore a quanto
pagato in passato per Imu e Tasi distintamente.
La Legge di Bilancio proroga le
detrazioni previste per la riqualificazione energetica e le ristrutturazioni
edilizie. Vengono inoltre confermate le detrazioni per l'acquisto di mobili ed
elettrodomestici previsti in caso di acquisto nell'ambito di una
ristrutturazione edilizia. Un importante provvedimento è quello che elimina dal
2020 la possibilità di avere direttamente lo sconto in fattura in caso di
interventi di riqualificazione energetica. Quindi rimane la possibilità di
cedere la detrazione sotto forma di credito di imposta ma non si può avere lo
sconto in fattura ad esempio per caldaie e infissi. Lo sconto in fattura rimane
solo per i grossi interventi condominiali che superano i 200 mila euro di
spesa.
La novità del 2020 si chiama
"Bonus facciate", una detrazione del 90% della spesa sostenuta per la
ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici che dovrebbe aiutare a
cambiare l'aspetto delle città.
Il Governo infine ha prorogato il
regime agevolato al 10% della cedolare secca in caso di affitto a canone
concordato.
Incentivi per i buoni pasto elettronici e la carta per i
diciottenni
Tra le misure previste dalla
legge di bilancio c'è anche l'incentivo all'utilizzo dei buoni pasto
elettronici. Viene ritoccato il limite di esenzione giornaliero dal reddito
imponibile di lavoro per i buoni elettronici che passa dagli attuali 7 euro a 8
euro e, allo stesso modo, viene ridotto quello dei buoni cartacei che passa
dagli attuali 5,29 a 4 euro. Il vantaggio di questa misura è duplice perché da
un lato si aumenta il reddito a disposizione dei lavoratori, dal momento che i
buoni sono utilizzati anche come metodo di pagamento al supermercato, e
dall'altro si incentiva un metodo di pagamento elettronico che semplifica la
vita a dipendenti ed esercenti. Bisogna però lavorare per ridurre le
commissioni di incasso perché al momento risultano piuttosto onerose per gli
esercenti e possono raggiungere anche il 15% dell'importo.
Al posto di 18 App, il bonus per
i diciottenni, arriva la carta elettronica. La finalità rimane sempre quella di
promuovere la cultura e la conoscenza del patrimonio culturale nazionale. Si
tratta di una carta elettronica, utilizzabile per acquistare biglietti per rappresentazioni
teatrali e cinematografiche, spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a
quotidiani (anche in digitale), musica registrata, prodotti audiovisivi, titoli
d'accesso a musei, mostre, eventi culturali, monumenti, gallerie, aree
archeologiche e parchi naturali e, infine, anche per sostenere i costi relativi
a corsi di musica, teatro o lingue straniere. La carta viene assegnata a tutti
i ragazzi residenti nel territorio nazionale, anche se in possesso del permesso
di soggiorso, che compiono 18 anni nel corso del 2020. Il mimite massimo di
spesa è fissato per 160 milioni di euro per l'anno 2020. Si aspettano i decreti
del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo e del Ministro
dell'economia e delle finanze entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore
della legge, così da definire gli importi da assegnare, i criteri e le modalità
di utilizzo della Carta.
Nel 2020 la cancellazione del
superticket sanitario
Tra le misure previste in ambito
sanitario, la legge di bilancio prevede nella seconda metà del 2020 la
cancellazione del superticket, l'aggiunta al ticket sanitario applicata in
maniera forfettaria dalle regioni su ricette e prestazioni ambulatoriali.
Questo verrà affiancato dall'incremento delle risorse previste per il sistema sanitario
nazionale e destinate ad aumentare nel prossimo triennio. La finanziaria
prevede risorse stanziate per finanziare le politiche di sostegno alle persone
diversamente abili, inclusi fondi specifici per la tutela del diritto al
lavoro, per l'assistenza e per le esigenze di mobilità.
Sugar tax, arriva la tassa sugli
alimenti poco sani
Un altro tema chiave della
manovra finanziaria è l'introduzione della cosiddetta sugar tax, ovvero
l'aumento della tassazione sui prodotti poco sani. Riteniamo che queste siano
misure condivisibili, purché siano affiancate da campagne educative volte a
promuovere la corretta alimentazione. Ma quali alimenti subiranno un aumento
della tassazione? Sono interessate a questa misura tutte le bevande edulcorate:
non solo quelle che contengono zuccheri, ma anche quelle dolcificate con
edulcoranti sintetici. Una decisione che condividiamo, visto che le bibite
zuccherate come cole, aranciate, limonate e the freddi sono da sempre sul banco
degli imputati, perché dal punto di vista nutrizionale offrono calorie
"vuote" con l'aggravante di contribuire ad aumentare la quantità di
zucchero consumata. Ma la soluzione non può certo essere quella di consumare
bevande addizionate di edulcoranti, perché è facile superare la dose massima
giornaliera accettabile di queste sostanze, soprattutto dai più piccoli. Per
questo motivo lo scorso anno abbiamo anche scritto al Ministero della Salute
per sollecitarlo ad applicare una serie di misure che potessero rivelarsi utili
a una maggior sensibilizzazione generale sul tema. L'introduzione della sugar
tax a nostro avviso è un buon punto di partenza per scoraggiare il consumo di
alimenti poco sani, ma bisognerebbe applicarla anche ad altri alimenti ricchi
di zuccheri come merendine e snack. Soprattutto riteniamo che i proventi di
queste misure debbano essere destinati ad azioni e campagne mirate che possano
realmente contribuire a migliorare le abitudini alimentari della popolazione.
Tabacchi: aumentano le accise,
escluse le e-cig
Tra le altre, la legge di
bilancio introduce anche gli aumenti delle accise sui tabacchi. I rincari non
si limitano alle sole sigarette, ai sigari e ai prodotti da fiuto e mastico, ma
anche il tabacco trinciato a taglio fino usato per rollare le sigarette, quindi
il tabacco "sfuso". Anche cartine e filtri subiscono un’ aumento
dell'imposta di consumo di 0,0036 euro per ogni singolo pezzo incluso in una
confezione, vale a dire un aumento di qualche centesimo di euro per ogni
pacchetto (per fare un esempio, su un pacchetto da 50 cartine parliamo di un
aumento di 18 centesimi di euro). Considerando l'entità di questi aumenti
piuttosto esigui da costituire un reale deterrente al fumo, risulta evidente
che la finalità di questa misura risulta più economica che di salvaguardia
della salute pubblica. Viene inoltre vietata la vendita a distanza di questi
prodotti che potranno essere commercializzati esclusivamente dalle rivendite
autorizzate.
La manovra esclude i liquidi
delle sigarette elettroniche e i prodotti da tabacco riscaldato, come IQOS di
Phillip Morris, che erano stati contemplati in una delle prime ipotesi. Da una
lato questa scelta mostra la volontà di non fare cassa su queste alternative
ritenute oggi meno dannose rispetto al fumo classico, ma dall'altro sottovaluta
i dati allarmanti della diffusione di questi prodotti. Le e-cig non sono
affatto innocue e continuano a prendere piede tra i giovani, l'adozione di
misure più incisive potrebbero risultare disincentivante alla diffusione e
all'utilizzo di questi prodotti.
Bollette gonfiate, arrivano le penali
per i gestori
Dal 1° gennaio 2020 scattano
alcune importanti novità riguardo i contratti di fornitura di energia
elettrica, gas e servizio idrico. In caso di emissione di fatture sulle quali
venga accertata dall’autorità competente l’illegittimità della condotta del
gestore e dell’operatore interessato, per violazioni relative alle modalità di
rilevazione dei consumi, di esecuzione dei conguagli o di fatturazione nonché
per addebiti di spese non giustificate e di costi per consumi, servizi o beni
non dovuti, l’utente ha diritto a ottenere, oltre al rimborso delle somme
eventualmente versate, anche il pagamento di una penale pari al 10 per cento
dell’ammontare contestato e non dovuto e, comunque, per un importo non
inferiore a 100 euro. Il pagamento dovrà
avvenire entro 15 giorni dall’accertamento attraverso apposito pagamento o
storno delle fatture successive.