22/12/16

Segreto professionale e ricorso alla magistratura ordinaria

Il significato che si è ottenuto con la sentenza n. 8587/2016 e precisamente del 2/5/2016 la Cassazione a Sezioni Unite ha confermato che la violazione del segreto professionale rappresenta una possibile lesione del diritto soggettivo del cliente di non subire verifiche fiscali al di fuori dei casi previsti dalla legge.
 
Se veniva trovato un qualche documento dentro lo studio relativo al proprio cliente e i documenti vengano a conoscenza dell'Amministrazione finanziaria per poi riscontrarne una emissione di fattura per le prestazioni eseguite (venendo a conoscenza della questione tramite lettere, fogli, mail).
 
Alcune delle informazioni acquisite possano essere usate contro il cliente, l'unica possibilità è nell'eccepire il segreto professionale che impedisce il controllo del documento sia l'acquisizione di notizie.
 
Precedentemente alla sentenza non si aveva una vera e reale tutela, ma bisognava fare ricorso tributario impugnando l'accertamento successivo alla verifica e se non fosse stato fatto il ricorso la violazione delle garanzie del professionista rimaneva privo di validità.
 
Le Sezioni Unite della Cassazione hanno stabilito che la violazione del segreto professionale rappresenta una possibile lesione del diritto del contribuente di non subire verifiche fiscali fuori dai casi previsti dalla Legge e ci si può rivolgere alla Magistratura Ordinaria ottenendo anche un provvedimento di urgenza per sospende l'attività ritenuta lesiva.

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