24/01/18

Legittimo licenziamento che presenta un certificato falso attestante....

Appare legittimo il licenziamento di un lavoratore che presenta un certificato falso, attestante la presunta partecipazione all’attività elettorale. La correttezza del provvedimento è giustificata dalla condotta tenuta dal dipendente, che dichiarando il falso, compromette sia il rapporto di fiducia con il datore di lavoro, sia i profitti dell’azienda. A precisarlo è la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1631 depositata il giorno 23 gennaio 2018.
Un lavoratore veniva licenziato per aver fruito indebitamente di un riposo compensativo, previsto in occasione degli impegni elettorali. In particolare questi aveva esibito un certificato nel quale si attestava la partecipazione agli incarichi predetti, nei giorni previsti, ma nella realtà non assolti poichè si recava regolarmente sul posto di lavoro. Per tale motivo, non avrebbe potuto usufruire del permesso previsto.
Il provvedimento del datore di lavoro era impugnato, ma il tribunale competente ne respingeva le doglianze. La decisione non era confermata in secondo grado. I giudici di appello, infatti, dichiaravano illegittimo il licenziamento poiché sproporzionato rispetto alla condotta tenta dal dipendente, classificata come un mero disguido. Il datore di lavoro era quindi condannato alla reintegra e al risarcimento danni. Quest’ultimo, quindi, decideva di ricorrere in Cassazione per sostenere la legittimità della decisione assunta.
 
 
fonte: IPSOA

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