Dopo numerosi rinvii, parte dal 1° luglio 2021 il programma sperimentale relativo alla precompilata per le partite IVA.
È stato l’articolo 16 del decreto n. 124/2019 (decreto fiscale 2020), a prevedere l’avvio dei seguenti documenti IVA precompilati da parte dell’Agenzia delle Entrate:
-bozza dei registri di cui agli articoli 23 e 25 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633;
-bozza delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche dell’IVA.
-bozza della dichiarazione annuale IVA.
Come disposto dal comma 3, articolo 4 del decreto legislativo n. 127/2015, le disposizioni attuative saranno emanate dall’Agenzia delle Entrate. Il provvedimento è particolarmente atteso, per avere elementi concreti su quella che viene definita dagli addetti ai lavori come l’“utopia” delle precompilate per le partite IVA.
Per la messa a punto delle bozze dei documenti IVA, l’Agenzia delle Entrate utilizzerà i dati delle fatture elettroniche, delle comunicazione delle operazioni transfrontaliere e dei corrispettivi telematici.
Troppe eccezioni e percentuali particolareggiate rendono però complicato per l’Agenzia delle Entrate precompilare tutto e, soprattutto, improbabile che i contribuenti non addetti ai lavori siano in grado di “confermarla” come avviene per esempio per il modello 730 precompilato.
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