La triangolazione con dichiarazione d'intento è un'operazione di cessione di beni in cui tre soggetti, distinti tra loro, sono coinvolti in una serie di cessioni e acquisti. Il primo soggetto, detto "promotore", acquista i beni da un altro soggetto, detto "primo cedente", e li consegna a un terzo soggetto, detto "secondo cessionario", che li acquista dal promotore.
La dichiarazione d'intento è un documento che viene emesso dal secondo cessionario, in qualità di esportatore abituale, e che attesta l'intenzione di esportare i beni acquistati dal promotore. La dichiarazione d'intento deve essere inviata all'Agenzia delle Entrate, che rilascia un'apposita ricevuta.
In caso di triangolazione con dichiarazione d'intento, l'operazione è esente da IVA. Il promotore, in qualità di primo cedente, emette una fattura senza IVA al secondo cessionario, che incassa il bene e lo esporta. Il secondo cessionario, in qualità di esportatore abituale, emette una fattura senza IVA al proprio cliente finale, che è il destinatario effettivo dei beni.
Ecco un esempio di triangolazione con dichiarazione d'intento:
Soggetto A: Promotore
Soggetto B: Primo cedente
Soggetto C: Secondo cessionario
Operazione:
A acquista da B 100 unità di un bene per un valore di 10.000 euro.
A consegna il bene a C.
C emette una dichiarazione d'intento all'Agenzia delle Entrate.
A emette una fattura a C per 10.000 euro senza IVA.
C emette una fattura a D, il suo cliente finale, per 10.000 euro senza IVA.
Conseguenze fiscali:
A non deve versare IVA all'Erario.
B non deve versare IVA all'Erario.
C non deve versare IVA all'Erario.
D non deve versare IVA all'Erario.
La triangolazione con dichiarazione d'intento è un'operazione che può essere utilizzata per beneficiare dell'esenzione IVA nelle cessioni di beni a soggetti esteri. Tuttavia, è importante rispettare i requisiti previsti dalla normativa, in particolare l'obbligo di emissione della dichiarazione d'intento da parte del secondo cessionario.
Requisiti per la triangolazione con dichiarazione d'intento:
I soggetti coinvolti devono essere distinti tra loro.
Il secondo cessionario deve essere un esportatore abituale.
I beni devono essere consegnati direttamente al secondo cessionario.
Il secondo cessionario deve emettere una dichiarazione d'intento all'Agenzia delle Entrate.
Sanzioni in caso di violazione dei requisiti:
In caso di violazione dei requisiti previsti per la triangolazione con dichiarazione d'intento, si applicano le seguenti sanzioni:
Per il promotore: sanzione amministrativa dal cento al duecento per cento dell'imposta, fermo restando l'obbligo del pagamento del tributo.
Per il primo cedente: sanzione amministrativa dal cento al duecento per cento dell'imposta, fermo restando l'obbligo del pagamento del tributo.
Per il secondo cessionario: sanzione amministrativa dal cento al duecento per cento dell'imposta, fermo restando l'obbligo del pagamento del tributo.
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