25/02/17

Niente durc per chi non paga prima la rottamazione

La prima fase è incompatibile con il rilascio del DURC che attesta la regolarità contributiva da parte dell'INPS.
Quando sarà accolta la domanda di rottamazione allora va bene.
Altrimenti possono passare alcuni mesi tra la richiesta e l'accettazione v. il messaggio INPS n. 824/17 contiene l'orientamento.

15/02/17

ART. 110 L.F. RIPARTO FALL.

Dispositivo dell'art. 110 Legge Fallimentare

Fonti  :                 →          Legge Fallimentare
                             →         Titolo II - Del fallimento (artt. 5-159)
                             →         Capo VII - Della ripartizione dell'attivo
                                    
(1) Il curatore, ogni quattro mesi a partire dalla data del decreto previsto dall'articolo 97 (2) o nel diverso termine stabilito dal giudice delegato, presenta un prospetto delle somme disponibili ed un progetto di ripartizione delle medesime, riservate quelle occorrenti per la procedura (3). Nel progetto sono collocati anche i crediti per i quali non si applica il divieto di azioni esecutive e cautelari di cui all'articolo 51 (4).
Il giudice ordina il deposito del progetto di ripartizione in cancelleria, disponendo che a tutti i creditori, compresi quelli per i quali è in corso uno dei giudizi di cui all'articolo 98, ne sia data comunicazione mediante l'invio di copia a mezzo posta elettronica certificata (5).
I creditori, entro il termine perentorio di quindici giorni dalla ricezione della comunicazione di cui al secondo comma, possono proporre reclamo al giudice delegato contro il progetto di riparto ai sensi dell'art. 36 (6).
Decorso tale termine, il giudice delegato, su richiesta del curatore, dichiara esecutivo il progetto di ripartizione. Se sono proposti reclami, il progetto di ripartizione è dichiarato esecutivo con accantonamento delle somme corrispondenti ai crediti oggetto di contestazione. Il provvedimento che decide sul reclamo dispone in ordine alla destinazione delle somme accantonate.

Note

(1) Articolo così sostituito dal d.lgs. 5/2006.
(2) Il termine era in precedenza di due mesi ma è stato raddoppiato.
(3) Il curatore deve predisporre due documenti:
- il prospetto delle somme disponibili: indica tutte le somme incassate, a qualsiasi titolo, tolte quelle prededucibili;
- il progetto di ripartizione: è un elenco che contiene tutti i creditori concorsuali ordinati gerarchicamente, a ciascuno dei quali è assegnatata una percentuale e una somma erogabile.
(4) Comma così modificato con d.lgs. 169/2007.
Anche i creditori di cui all'art. 51 sono ricompresi nell'elenco, perché non sono esenti dal concorso in senso sostanziale, anche se hanno un privilegio processuale.
(5) Comma così modificato con D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con legge 17 dicembre 2012, n. 221.

13/02/17

Cosa fare per ottenere un contratto di consulenza con un'azienda

Visita preliminare - analisi - presentazione progetto.


Per il cliente reale rappresenta la possibilità di superare i suoi problemi. Dapprima necessita individuare gli obiettivi del cliente sentire i suoi stress le sue ansie, ma soprattutto si dovrà convincere della nostra collaborazione preziosa in merito e senza approfondire in questa prima operazione gli aspetti tecnici.

Dobbiamo elencare le cose positive che il professionista può fare per l'imprenditore e deve riconoscere la possibilità di essere un po' più piccolo nell'esperienza, ma non troppo.

Discorrere con lui seguendo un linguaggio breve e soprattutto comprensibile che spieghi senza essere offensivo parlando con termini tecnici e con lingua straniera.

Questo fatto deve fornire delle informazioni sulla reale capacità dell'azienda di produrre, come e quanto produce, in che modo, con quale personale dirigente ed impiegatizio ed operaio.

Importante capire cosa vuole sviluppare il cliente, i suoi aspetti caratteriali, la visione dei problemi del mondo,  soprattutto i timori e le speranze che hanno motivato l'incontro.

L'esigenza del nostro intervento si deve scoprire, per farlo sta a noi far emergere lo stato nascosto delle cose, vedere anche nel suo ragionamento come si può fare per farlo emergere.

Proporre un progetto è troppo ridicolo in questa fase poiché sia lui che noi non siamo pronti a fare i dovuti progetti immediati e nemmeno proporre una richiesta di soldi della consulenza poiché sembrerebbe una fase piuttosto inadatta ad inizio rapporto.

Spesso capita che l'imprenditore non ha un'idea di quanto gli verrà a costare il professionista, pertanto è bene conquistarsi il tempo necessario per la fattibilità dell'iniziativa e soprattutto il suo valore.

In primo luogo bisogna proporre l'analisi dell'audit e va personalizzata la consulenza per quell'imprenditore che opera in un determinato campo.

Lo studio di fattibilità non dovrà essere gratuito altrimenti sarà recepito come "regalo" e poiché si fa un'analisi preliminare della situazione aziendale e le conseguenti azioni da intraprendere è bene farsi dare un acconto di almeno € 5.000,00.

Dare risposte certe al cliente è la base della consulenza e il professionista deve essere l'unico interlocutore con cui l'imprenditore deve relazionarsi, solo successivamente possono entrare in campo altri consulenti aiuto del primo.

Inizialmente potrebbe chiederci un'idea dell'investimento per avere un'eventuale realizzazione del progetto e non possiamo farlo poiché svilupperemo un pensiero negativo da parte dell'imprenditore poiché è facile sbagliare come sovrastimare la disponibilità di spesa o al contrario di sottostimarla perdendo subito il lavoro di consulenza.

Il paragone al "prezzo" o costo della consulenza non deve essere chiamato in causa in questo modo. Si può parlare di "benefici" dell'azienda ottenibili in aderenza del progetto che il consulente deve sviluppare.

Se il cliente dirà che costiamo troppo allora il cliente non ha recepito il nostro messaggio e abbiamo perso l'opportunità di fare un contratto di consulenza.

(Presto terrò un'altra lezione)...



08/02/17

Cosa comprende il piano annuale di Marketing in 6 punti essenziali

1. Mettere in evidenza obiettivi da raggiungere e decisioni da prendere in merito alle minacce ed ai rischi del mercato nonché alla strategie da realizzare. In particolare i finanziamenti.
 
2. la "mission aziendale" e l'analisi dell'impresa interna ed esterna. La prima dà informazioni ed è riferita ai risultati del prodotto del segmento di mercato dove si vuole operare, del canale delle vendite.
L'esterna invece dà informazioni sul mercato e sulla concorrenza con i punti di forza e quelli meno forti dell'impresa, per individuare le opportunità di mercato.
 
3. Le caratteristiche del mercato quale obiettivo individuato dopo una attento frazionamento per valutare l'attrattività dei prodotti da vendere.
 
4. Riguarda gli obiettivi e le strategie applicabili in relazione al volume del fatturato che si prevede di conseguire nel futuro. Altro tassello importante è l'innovazione dei prodotti ed il profitto. Inoltre  le strategie per sostenere il prodotto nelle diverse fasi del ciclo di vita (concorrenza, recessione economica etc.).
 
5. Le politiche di marketing che si vogliono adottare in base al prodotto venduto, ai servizi offerti, ai canali distributivi, alla comunicazione. Si ricorda che non si può raggiungere un obiettivo se non si progettano azioni mirate per la vendita e queste sono denominate "tattiche di vendita".
 
6. Si riferisce al controllo per la verifica del piano annuale di marketing, per valutarne l'efficienza e il rilevamento dei dati derivanti dai risultati già ottenuti.

06/02/17

TELEFISCO DAL SOLE 24 ORE DI OGGI DETRAZIONI I DATI DELLE ENTRATE


PIANO AZIENDALE: PREVENTIVO ECONOMICO E PREVENTIVO FINANZIARIO

PREVENTIVO ECONOMICO

Il business plan è rappresentato dal preventivo economico:
costi fissi (macchinari, affitto assicurazioni).
costi variabili (materie prime, materiali di consumo) variano a seconda della quantità prodotta.
costi semivariabili (contratti di rifornimento formati da una parte fissa e da una parte variabile).

L'analisi dei costi fissi (Cf) e dei costi variabili (Cv) ci permette di individuare il break-even point  come punto d'equilibrio tra costi totali (Ct) e ricavi totali (Rt).

Rt= Ct;

Ct= Cf +Cv

da questo deriva che Rt = Cf + Cv.

PREVENTIVO FINANZIARIO

Preventivo degli impieghi:
Investimenti a capitale fisso (immobilizzazioni)
Investimenti a capitale circolante (merci)
Rimborsi del capitale proprio
Impieghi per rimborsi di debiti

Preventivo delle fonti:
I finanziamenti realizzati con capitale proprio
I finanziamenti realizzati mediante credito
il disinvestimento del capitale fisso e/o circolante.

L'azienda può ricorrere oltretutto a finanziamenti interni da utili non distribuiti che sono il flusso monetario della gestione corrente denominato autofinanziamento che deriva da:

Reddito d'esercizio + ammortamento + accantonamento ai fondi rischi e fondi spese future.


Comunicazione Trimestrale 2017

La comunicazione trimestrale delle fatture è stata ieri motivo di chiarimento nel corso di Telefisco.
In particolare, è stato chiesto:
  • se esistono altri possibili esoneri dalla trasmissione dei dati delle fatture, oltre a quello enunciato a proposito dei produttori agricoli minori delle zone montane 
  • se devono essere trasmesse telematicamente anche le “fatturine” per il pranzo di lavoro da 10 euro, oltre a quelle già presenti nel sistema tessera sanitaria?
Nella risposta, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che con riferimento alla trasmissione dei dati delle fatture ha previsto un solo caso di esclusione, relativo ai produttori agricoli situati nelle zone montane,  così dovrebbe venir meno ogni altra causa di esclusione dagli obblighi di trasmissione. Pertanto, i contribuenti saranno obbligati a trasmettere i dati di tutte le singole fatture emesse, nonché delle singole fatture ricevute e registrate (comprese le bollette doganali), indipendentemente dal loro valore.
Non può dimenticarsi, tuttavia, che l’invio dei dati in questione ha come principale fine la prevenzione di illeciti nel campo IVA ed il monitoraggio delle operazioni rilevanti ai fini dell’imposta. In questo senso, dunque, si ritiene che siano esclusi dagli obblighi dell’articolo 21 anche i soggetti in regime forfetario e coloro che, sino al 2015, si sono avvalsi, del c.d. “regime dei minimi” e lo manterranno fino alla scadenza in quanto non annotano le fatture, non addebitano l’imposta in fattura ai propri clienti, non detraggono l’IVA sugli acquisti, non la liquidano, né la versano e non sono obbligati a presentare la dichiarazione IVA.

Agenzia delle Entrate e prescrizione dei crediti

Agenzia delle Entrate e prescrizione dei crediti: cos'è, come funziona e cosa fare Cos'è la prescrizione? La prescrizione è un istit...